Vegan: in Italia siamo il 3% della popolazione!
Ancora una volta il Rapporto Italia di Eurispes, che nasce per dare un’immagine del paese e del rapporto degli italiani con tante tematiche, porta notizie positive riguardo a quelle legate agli animali. Oggi è stato presentato in conferenza stampa il Rapporto 2017 e tra le tante cose emerge un dato molto importante riguardo a quella che si può chiamare “avanzata dei vegani”.
Il numero di vegani in Italia è difatti triplicato, passando al 3% della popolazione + 2% rispetto allo scorso anno
Non è purtroppo aumentato il totale del popolo veg, che scende anche se di pochissimo al 7,6%, con un 4,6% di vegetariani. Questa fetta di popolazione è ancora oggi tra le più alte nel mondo e fa parte di un’attenzione che gli italiani stanno avendo per le tematiche etiche, salutistiche e ambientali legate all’alimentazione (molto alte infatti le percentuali di chi sceglie solo cibi di stagione o predilige quelli a KmO, per esempio).
Il triplicarsi dei vegani è una notizia importante che arriva dopo un anno in cui dell’argomento si è parlato molto, anche se più volte in modo scorretto e impreciso. Ma è stato anche un anno in cui si è parlato sempre più di ciò che si nasconde dietro i prodotti animali, con immagini come quelle delle nostre investigazioni diffuse sulle principali Tv a milioni di persone.
La crescita di consapevolezza va di pari passo con cambi di abitudini e stili di vita e questi numeri fotografano un'Italia in cui la coscienza collettiva sta dando un diverso valore agli animali rinchiusi in allevamenti e uccisi nei macelli.
Ma un dato forse ancora più interessante lo danno l’impennata di prodotti vegani e vegetariani, consumati anche da chi non è tale, e la diminuzione anche drastica dei consumi di alcuni prodotti animali. L’avanzata dei vegani è importante, fondamentale, ma se nell’ultimo anno i consumi di carne rossa e di latte sono calati del 10% è per altri motivi: attorno al 3% di vegani ci sono infatti molti che stanno piano piano imboccando la stessa strada.
Ed è questo il segnale più positivo: c’è molto terreno fertile su cui lavorare per cambiare il futuro di milioni di animali!