Vegan e sport? Si può fare!
Scelta vegan e sport: molte persone hanno il timore che, scegliendo un tipo di alimentazione vegetale, si possa privare il proprio corpo dei nutrienti necessari per poter fare attività fisica, anche a livello agonistico. Niente di più sbagliato!
Antonio Di Manno è un ultra maratoneta pluripremiato, fondatore del Vegan Power Team: un’associazione nata con la missione di coniugare l’attività sportiva e l’attivismo per i diritti animali, raccogliendo fondi per santuari e associazioni, e promuovendo lo stile di vita vegan.
Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la sua storia e per chiarire alcuni dubbi sull’alimentazione plant based tra gli sportivi.

Ciao Antonio! Quando hai intrapreso la scelta di un’alimentazione vegetale?
Ciao a tutta la community di IoScelgoVeg! Dunque, la mia “epifania vegana” risale a circa 7 anni fa.
Era una consapevolezza che stavo maturando già da un po’, perché avevo visto alcuni video di allevamenti che mi avevano fatto riflettere. Pensavo però di aver già cambiato molto la mia vita non mangiando più nei fast food.
Poi, andando in viaggio di nozze su un’isola di Bali, avevo visto diverse situazioni di sfruttamento animale, come asini stremati costretti a trasportare i bagagli dei turisti. Questa cosa non mi faceva star bene. Una sera, stavo mangiando sul mare e mi è passato accanto un cane… non so che collegamento abbia fatto la mia mente, ma ho realizzato che anche quello che avevo nel piatto era stato essere vivente che avrebbe avuto diritto a vivere la propria vita invece che essere ucciso per dare a me un pasto di pochi minuti.
Da lì ho deciso che non avrei più mangiato animali e i loro derivati. Mia moglie mi ha seguito dopo pochi mesi e anche i miei genitori sono vegani da quattro anni. Anche il nostro bimbo di tre anni mangia vegetale come noi.
All’inizio ho continuato la mia vita come se niente fosse. Facevo già tanto sport allora, ma non mi ero posto alcuna domanda rispetto a eventuali cambiamenti del mio corpo a cui prestare attenzione. Scoprii poi che la b12 va assolutamente integrata quando si segue un’alimentazione vegetale!
Come nasce il Vegan Power Team?
Io ho sempre fatto molto sport per hobby, fin da quando sono piccolissimo.
Un po’ di tempo fa, correvo con una squadra che aveva delle canottiere identificative abbastanza anonime con il nome e basta, allora ho deciso di far scrivere “Vegan” sulla mia. Da lì, quando facevo le gare, mi capitava di essere fermato da persone che leggendo la mia maglia dicevano “anche io sono vegano!“.
Così ho pensato: perché non radunare tutte le persone vegane e sportive in un unico movimento? Il Vegan Power Team nasce nel dicembre 2018 e unisce attivismo per i diritti degli animali e sport. L’obiettivo era quello di dare un valore istituzionale ed essere presente sul territorio per unire persone con lo stesso interesse verso gli animali e la corsa.
Insieme corriamo per raccogliere fondi per santuari e associazioni e promuovere lo stile di vita vegan.

Come ci si iscrive?
Ci si può iscrivere sul nostro sito, accogliamo chi segue un’alimentazione vegetale.
Se poi chi si iscrive è interessato a fare attivismo, conoscere i santuari, sicuramente nel gruppo troverà chi lo può indirizzare e coinvolgere. Si può essere soci sostenitori oppure atleti, in questo caso si diventa anche soci F.I.D.A.L. (Federazione Italiana Atletica Leggera).
Se una persona che non segue un’alimentazione vegetale, ma che è comunque propensa a fare questo cambiamento, vuole entrare nel team, può iniziare iscrivendosi come socio sostenitore. Troverà una grande famiglia che lo sosterrà per fare il passaggio all’alimentazione vegetale.
Quanti siete?
Siamo partiti in 9, ora siamo 88! I gruppi maggiori sono a Roma, Milano e si sta sviluppando molto il Nord est Italia. Infine, ci sono iscritti in Puglia, Sicilia e Sardegna. Siamo una piccola onda, certo, ma vedendo che eco sta avendo sono certo che potremo crescere e coinvolgere tante altre persone con il nostro esempio.
Come funziona l’allenamento? Ci sono dei gruppi oppure ognuno fa da solo?
Solitamente i gruppi grandi si trovano per allenarsi insieme, ma volendo si può anche da soli, dipende dalle gare che ognuno vuole fare. Normalmente comunque cerchiamo di organizzarci per partecipare in numero alle gare e installare anche dei gazebo dove poter mettere del materiale informativo, sia sul Vegan Power Team sia sugli animali.
A febbraio ci sarà il raduno nazionale vicino a Roma: saremo circa in cinquanta e parteciperemo tutti alla stessa gara. Sarà emozionante vedere una massa di persone che partecipano a una gara, tutte con la maglietta con scritto “Vegan”!

Stupendo! Cosa farete poi in questo raduno?
Sarà un momento per stare tutti insieme per un po’ di tempo: oltre ad allenarci e partecipare alla gara andremo anche a visitare il santuario Capra Libera Tutti.
Ci spieghi che cos’è la “Virtual Run”?
La Virtual Run è, come dice la parola, una corsa virtuale per un santuario di animali. Ogni due o tre mesi si sceglie un santuario di animali diverso e si corre per lui. Tu t’iscrivi pagando una cifra simbolica di 10 € (o più) e poi puoi fare la tua corsa o camminata dove e quando vuoi durante le date della competizione (di solito è sempre nel weekend).
Puoi anche uscire a portare fuori il cane o fare una camminata sul tapis-roulant, andrà bene comunque!
Quello che chiediamo è di farsi una foto o un video e taggare il santuario scelto, a cui verranno devoluti tutti i soldi delle persone iscritte alla Virtual Run. Nello scorso anno abbiamo devoluto circa 4.000€!

Chi sono i componenti del Vegan Power Team?
Persone molto diverse tra loro: la persona più anziana ha più di 70 anni, mentre il membro più giovane ne ha meno di 30. Siamo un’associazione sportiva dilettantistica: nella vita, ognuno ha il suo lavoro, la sua attività, nessuno è un atleta professionista. Io stesso faccio l’infermiere, anche se mi alleno come un agonista.
Com’è allora una tua giornata tipo? Anche dal punto di vista alimentare.
Per esempio stamattina mi sono alzato alle 5, ho portato fuori i cani, ho fatto colazione con un cappuccino di soia, della frutta secca e dei mandarini e sono andato al lavoro. Ho attaccato in ospedale alle 6.30 e dopo un’oretta circa ho bevuto un caffè con latte vegetale e mangiato una torta con la farina di Quinoa che mi ero portato da casa.
A metà mattina, ho mangiato dell’affettato vegetale che è molto proteico con dei pezzetti di pizza bianca, oppure di solito mangio della frutta come banane o mele. Dopo il lavoro di solito faccio yoga oppure vado in piscina. Per pranzo ho mangiato una vellutata con zenzero finocchio e carota, lenticchie e un avanzo della cena di mio figlio di ieri.
Appena finiamo questa intervista andrò a correre per circa due ore e poi cenerò. Preferisco correre a stomaco vuoto così sviluppo il mio metabolismo lipidico ed è ottimale per correre le ultra maratone.
Tra poco partirà anche un nuovo progetto con il mio coach: ho infatti superato il primo step per diventare istruttore di running. Ho ancora un po’ di strada da fare, ma spero di potervi raccontare presto bellissime novità!
Non ti senti mai stanco?
Certo, ma infatti ho i periodi di scarico, in cui mi riposo. Parlando in generale, però, c’è sempre qualcosa che mi motiva dal profondo a fare quello che faccio: portare avanti il mio messaggio.
Durante le gare più difficili mentre corro, cercando di raggiungere i miei obiettivi a volte anche soffrendo al punto da volermi fermare, i miei pensieri vanno agli animali che ogni giorno muoiono, che vengono maltrattati e che non avranno neanche un minuto di libertà nella loro vita. Questo mi fa spingere di più e andare avanti più determinato di prima.

Quali sono i vantaggi di un’alimentazione vegana facendo sport?
Preferisco sempre parlare di alimentazione vegetale o plant-based con le persone, non parlo subito del concetto di vegan, che abbraccia un pensiero, uno stile di vita. Ognuno poi, quando acquisisce consapevolezza, può fare la sua scelta, trovare il suo motivo: ambiente, animali, salute. Ma all’inizio, la parola “vegan” per qualche motivo spaventa, soprattutto si pensa di dover rinunciare alla socialità. Per questo, preferisco sempre parlare solo di alimentazione vegetale.
Per rispondere alla domanda, sicuramente con un’alimentazione plant based il recupero è maggiore: ad esempio, se faccio una gara di 300 km dopo pochi giorni posso ricominciare a correre tranquillamente. Al di là del mio esempio come ultra maratoneta, c’è moltissima letteratura scientifica che certifica come sia assolutamente possibile fare sport a livello agonistico seguendo un’alimentazione vegetale.
Quante gare hai vinto?
Lo scorso anno ho corso in sei ultramaratone: sono gare che hanno una distanza superiore ai 50 chilometri.
Ne ho vinte cinque su sei. Sono poi l’unico italiano ad aver vinto la Milano – Sanremo (2021-2022), che è una corsa di 285 chilometri. Ho vinto poi tre edizioni di una gara che si chiama “Blackyard Ultra“: il format è americano, ma esiste anche in Italia e si chiama l'”ultimo sopravvissuto”.
A Ottobre 2023, i vincitori di ogni nazione si sfideranno in Tennessee e io andrò a rappresentare l’Italia! Mi ospiterà Harvey Lewis, vincitore di questa ultramaratona di due anni fa, anche lui vegan.
Caspita, complimenti!
Al di là dei miei successi, io non smetto mai di diffondere il mio messaggio, sul perché lo faccio. Quando m’intervistano, non parlo mai di corsa, parlo dei vantaggi e della semplicità di seguire un’alimentazione plant-based, ma soprattutto sfrutto la mia visibilità per parlare degli animali sfruttati e maltrattati ogni giorno. Insomma, uso tutti i canali che ho a disposizione per diffondere il messaggio “go Vegan!”.
Segui sui social tutte le attività del Vegan Power Team e di Antonio Di Manno!
Se vuoi approfondire l’argomento su sport e alimentazione vegetale guarda il documentario The game changers.