Tre buoni motivi per scegliere il latte vegetale al posto del latte di mucca
Siamo abituati, per cultura e tradizione, a consumare grandissime quantità di latte vaccino, nella convinzione che questo faccia bene all’organismo e aiuti a crescere. Ma è davvero così?
In realtà il latte di mucca non è assolutamente un alimento indispensabile per l’essere umano, la sua produzione sta danneggiando sempre di più il nostro pianeta, ma soprattutto provoca continue sofferenze agli animali.
Ecco quindi i tre motivi per cui dovresti scegliere il latte vegetale.
1) Per gli animali

Le mucche, come tutti gli altri mammiferi, producono il latte solo dopo il parto per lo svezzamento del proprio cucciolo. Questo sembrerebbe scontato, ma purtroppo non lo è sempre, infatti siamo stati abituati da sempre a sentirci dire che “la mucca ci dà il latte”, per questo nell’immaginario comune la mucca è quell’animale che produce latte continuamente, tant’è che le mucche rinchiuse negli allevamenti vengono chiamate “mucche da latte”.
Ma cosa si nasconde dietro la produzione di latte?
Per “darci il latte”, le mucche sono costrette a una vita di privazioni: rinchiuse in grandi capannoni, vengono ingravidate artificialmente per indurre la produzione di latte, destinato al consumo umano. Il vitello viene tolto alla madre appena nato per essere subito spostato in un box individuale. Se il si tratta di un maschio verrà mandato al macello dopo 6 mesi, se femmina verrà destinata anch’essa alla produzione di latte, subendo cicli continui di parti fino ai 5 anni a fronte dei 20 anni di vita che avrebbe davanti in una condizione di libertà.
Molte pratiche crudeli, sono anche legali e necessarie per reggere un sistema alimentare basato sulle proteine animali, e sono riscontrabili in tutti gli allevamenti intensivi, da cui proviene la quasi totalità del latte prodotto in Italia. La scelta di affidare la produzione agli allevamenti intensivi non è stata fatta con il fine di maltrattare gli animali, ma è necessaria per incrementare la produzione in piccoli spazi, rispondendo alla crescente richiesta da parte dei consumatori. Guarda l’indagine di Essere Animali che mostra le condizioni di vita delle mucche e dei vitelli in uno dei tanti allevamenti intensivi italiani.
A nessuno piacerebbe vivere in questo modo, allora perché finanziare un mercato che provoca tutta questa sofferenza, quando possiamo bere latte vegetale?
2) Per l’ambiente

Le condizioni degli animali non sono l’unico problema che ruota intorno agli allevamenti, soprattutto quelli intensivi destinati alla produzione di latte. Sempre più numerosi studi scientifici dimostrano come la produzione di latticini abbia un impatto devastante sull’ambiente. Non solo l’allevamento necessita dell’impiego di grandi quantità di suolo e acqua, la maggior parte dei quali utilizzati per la produzione di mangimi da destinare agli animali, ma causa anche l’emissione di tantissimi gas inquinanti.
Come dimostra lo studio dell’Università di Oxford pubblicato sulla rivista Science, che mette a confronto l’impatto ambientale degli allevamenti con quello delle alternative vegetali, anche per quanto riguarda il latte, la seconda scelta è sicuramente quella più ecologica per i seguenti motivi:
- Suolo: Per la produzione di 200 ml di latte di mucca si stima vengano utilizzati 650 metri quadri di terreno; per qualsiasi altro latte vegetale si possono impiegare circa un decimo.
- Acqua: Per produrre un bicchiere di latte di mucca vengono impiegati 120 litri d’acqua; appena 10 litri sono sufficienti invece per la produzione di latte d’avena e di soia.
- Impronta carbonica: L’allevamento emette in atmosfera una grande quantità di gas inquinanti, tra questi il metano e altri gas a effetto serra, generati sia dall’allevamento che dalle attività ad esse connesso come il trasporto, l’impiego di energia e la produzione di mangimi. Le alternative vegetali hanno un impatto di ⅓ inferiore al corrispettivo di origine animale.
3) Per la salute

Per anni abbiamo vissuto nella convinzione che bere il latte di mucca fosse salutare, perché ricco di calcio e di proteine. Come sostiene la dottoressa Luciana Baroni della SSNV, “Nessun tipo di latte, vegetale o animale, è nutrizionalmente indispensabile all’essere umano (a eccezione del latte materno per il lattante)”.
Ancor meno indispensabile è nutrirsi del latte di altre specie, dal momento in cui il latte è appositamente formulato per favorire la crescita della specie che lo produce. Il latte di mucca ha delle proprietà nutrizionali tali da garantire la crescita del vitello, ma le necessità del vitello non sono le stesse che abbiamo noi umani.
Questo non significa che dobbiamo rinunciare al cappuccino o a utilizzare il latte nei dolci, ma che l’alternativa più salutare e ovviamente più etica, è quella di utilizzare il latte vegetale. Ne esistono tantissime varietà: dai più classici come il latte di soia, riso, avena, farro, noce, nocciola, mandorla e cocco, ai più strani come quello di anacardi, canapa e pistacchio. Le proprietà nutrizionali sono diverse tra loro, ma non per forza inferiori a quelle del latte di mucca. Ad esempio 100 ml di latte di mucca hanno, in media 3,2-3,4 g di proteine, lo stesso quantitativo di latte di soia contiene dai 3 ai 3,7 g di proteine, una quantità simile se non superiore al corrispettivo di origine animale ed è inoltre privo di colesterolo, contiene meno grassi saturi e una quantità maggiore di ferro.
Ma senza latte di mucca si assume abbastanza calcio?
Il calcio è un minerale molto importante per diverse funzioni nel nostro organismo come la formazione dei denti e delle ossa, ma anche la conduzione nervosa e la contrazione muscolare. Si pensa sia presente solo in latte e derivati, ma il calcio è un elemento che si trova praticamente ovunque nel mondo vegetale ed esistono fonti più o meno ricche. Le mucche, così come le pecore o le capre, non producono calcio, ma lo immagazzinano prendendolo dall’erba che brucano: quindi chi segue un’alimentazione vegetale prende questo minerale direttamente alla fonte!
I vegetali (e in particolare le verdure a foglia verde come la rucola e il radicchio) ne sono ricchissimi e forniscono un apporto di calcio superiore a quello del latte vaccino. Il sesamo contiene lo stesso calcio contenuto nel parmigiano con il vantaggio di non comportare la perdita di calcio dalle ossa, causata invece dagli amminoacidi solforati, abbondanti nei prodotti animali.
Scegli le alternative vegetali
Con le bevande vegetali puoi realizzare tutte le ricette e le preparazioni tradizionalmente preparate con latte di mucca: yogurt, ricotta, besciamella, creme, gelati e….chi più ne ha più ne metta. Scarica la nostra guida dairy free per sapere nel dettaglio come puoi sostituire il latte. Inoltre il latte vegetale può facilmente essere prodotto a casa, ed è facile e super economico.
Che dici, sono tre validi motivi per scegliere di bere latte vegetale?