Strudel salato con cime di rapa

Ingredienti

Per le pasta brisee:
300 gr di farina di grano saraceno
75 mi di olio di semi di girasole
120 ml di acqua
sale
Per la farcitura:
460 gr di cime di rapa mondate
aglio
olio extravergine di oliva
peperoncino

Strudel salato con cime di rapa

Caratteristiche:
  • Ricette veg economiche

Uno strudel richiuso come una treccia e così, tra una fessura e l'altra, puoi sbirciare la succulenta farcitura di cime di rapa. Gnam!

  • 60 min
  • Porzioni 6
  • Facile

Ingredienti

  • Per le pasta brisee:

  • Per la farcitura:

Procedimento

1
Fatto

In una padella versare un giro di olio e far imbiondire uno spicchio d'aglio e del peperoncino. Unire le cime di rapa e portare a cottura. Solo alla fine aggiustare di sale.

2
Fatto

Mentre la verdura è sul fuoco, impastare la pasta brisee: sulla spianatoia disporre la farina a fontana; aggiungere tutti gli ingredienti ed impastare finchè non si sarà ottenuto un panetto liscio ed omogeneo.

3
Fatto

Questo tipo di impasto non necessita dei canonici 30 minuti di riposo; perciò rappresenta un ottimo compromesso fra un prodotto genuino, fatto in casa, senza conservanti e la necessità di impiegare il minor tempo possibile.

4
Fatto

Terminata la cottura della verdura, procedere ad assemblare lo strudel.

5
Fatto

Sulla spianatoia, tirare una sfoglia rettangolare e disporre solo al centro le cime di rapa. Per dare allo strudel un aspetto diverso dal solito, intagliare, obliquamente e per 6 volte, sia a destra che a sinistra, la pasta brisee, partendo dal punto centrale non coperto dalla farcia e lasciando 4-5 cm dalle estremità superiore ed inferiore. Infine, ripiegare sulle cime di rapa le estremità e procedere a chiudere lo strudel sovrapponendo le strisce laterali, alternando prima una di sinistra e poi una di destra e così via.

6
Fatto

Infornare a 180° indicativamente per 25-30 minuti. Appena sfornato, spennellare la superficie con un po' di olio.
Servire caldo, tiepido o freddo: è buono sempre.

Maria Tina

Foodblogger del sito "La pulce nell'orecchio"

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Le mie babysitter sono state le mie due nonne e le zie: trascorrevamo insieme un sacco di tempo ed io ero la loro ombra. Fare le cose da grandi mi piaceva un sacco e fra queste stare in cucina era, sicuramente, la mia attività preferita. Forse da lì è iniziato tutto, un po' per passione un po' per dovere perchè, nella Puglia di qualche decennio fa, era impensabile che una donna non sapesse cucinare. Crescendo, com'è naturale, ho sviluppato dei gusti personali e l'interesse verso un'alimentazione vegetale e, benché non abbia mai acquisito la manualità, l'intuito e "l'occhio" delle nonne, il mio modello rimane sempre la loro cucina: semplice, tradizionale e con tanto amore!

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