Mini cheesecake con mandorla e carota

Ingredienti

Per la base:
40 gr di noci sgusciate
4 datteri Medjoul
1/2 cucchiaio di vaniglia bourbon in polvere
Per la crema:
100 gr di mandorle sgusciate
100 gr di carote grattugiate
20 gr di xilitolo di betulla
70 ml di latte di mandorle

Mini cheesecake con mandorla e carota

Caratteristiche:
  • Ricette vegan raw/crudo
  • Ricette vegan senza glutine
  • Ricette vegan senza soia

Un bel dolce monoporzione, fresco, raw e gluten free! Eccolo qui: una cheesecake realizzata con mandorle e carote, una bontà tutta al naturale

  • 25 min
  • Porzioni 3
  • Facile

Ingredienti

  • Per la base:

  • Per la crema:

Procedimento

1
Fatto

Mettete in ammollo le mandorle per una notte intera. Scolate l’acqua e togliete pazientemente le pellicine una a una. Inseritele nel mixer insieme alle carote grattugiate, al latte di mandorla e allo xilitolo. Il risultato dovrebbe essere una crema piuttosto soda.
Per preparare la base di biscotto, polverizzate le noci in un frullatore.

2
Fatto

Denocciolate i datteri e tagliateli in pezzetti piccolissimi. In una ciotola amalgamate con le mani le noci polverizzate, i pezzetti di dattero e la vaniglia in polvere, in modo che il calore del corpo ammorbidisca il composto. Formate 3 palline uguali.

3
Fatto

Munitevi di un tagliere su cui poggerete 3 coppapasta quadrati di 6 cm ciascuno e adagiatevi le 3 palline che andranno a formare la base delle mini cheesecake. Schiacciate con le dita e livellate. Aggiungete la crema in parti uguali e livellate ancora. Riponete in freezer e scongelate qualche ora prima di servire.

Anna Cascone

Autrice di ricette e vegan food writer

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Mi chiamo Anna e sono autrice della rubrica di cucina naturale vegrevolution.blogspot.it, un'avventura iniziata per gioco che mi ha fruttato diverse collaborazioni in qualità di vegan chef, vegan food writer e vegan beauty tester con aziende alimentari e cosmetiche, riviste di cucina e web tv. Da qualche tempo ho abbandonato il mio vecchio lavoro di insegnante, traduttrice e consulente letterario perché sentivo la necessità di stare all'aria aperta, a contatto con la natura e con gli animali. Per questo mi sono messa a viaggiare per le fattorie d'Italia facendo wwoofing, cioè la contadina in cambio di vitto e alloggio. La mia ricerca interiore mi ha spinto a praticare anche altre forme di connessione umana come il free hugging e l'eye contact, esperimenti sociali che si tengono nelle piazze delle maggiori città dove ci si abbraccia e ci si guarda negli occhi con perfetti sconosciuti.

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