Barchette di peperoni

Ingredienti

3 peperoni 1 rosso, 1 giallo, 1 verde
150 gr di riso integrale
300 ml di acqua
100 gr di piselli
2 bustine di zafferano
1/2 cipolla
1 ciuffetto di prezzemolo
sale
olio extravergine di oliva

Barchette di peperoni

Caratteristiche:
  • Ricette vegan senza glutine
  • Ricette vegan senza soia

Una rivisitazione di un tipico piatto campano con un risotto profumato e colorato come ripieno. Insolito, ma molto buono!

  • 45 min
  • Porzioni 3
  • Facile

Ingredienti

Procedimento

1
Fatto

Lavare i peperoni, privarli del picciolo e dividerli a metà nel senso della lunghezza. Togliere i filamenti bianchi e gli eventuali semini. Salare e appoggiare le barchette ottenute in una padella a fuoco basso, in modo da farle ammorbidire con il vapore di cottura ed eventualmente con un filo d’olio, fino a formare una crosticina bruciacchiata.

2
Fatto

Nel frattempo cuocere il riso in acqua, avendo avuto cura di metterlo una notte intera a bagno. Scolare al dente e condire con lo zafferano precedentemente sciolto in una tazzina con 2 cucchiaini di acqua di cottura del riso.

3
Fatto

Saltare in padella i piselli con la cipolla e il prezzemolo tritati, aggiungendo sale e olio quanto basta. Una volta rosolati, spegnere il fuoco e unire al riso speziato.

4
Fatto

Farcire le barchette di peperoni con il composto ottenuto e infornare su una teglia foderata con carta forno a 2000C per 10 minuti.

Anna Cascone

Autrice di ricette e vegan food writer

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Mi chiamo Anna e sono autrice della rubrica di cucina naturale vegrevolution.blogspot.it, un'avventura iniziata per gioco che mi ha fruttato diverse collaborazioni in qualità di vegan chef, vegan food writer e vegan beauty tester con aziende alimentari e cosmetiche, riviste di cucina e web tv. Da qualche tempo ho abbandonato il mio vecchio lavoro di insegnante, traduttrice e consulente letterario perché sentivo la necessità di stare all'aria aperta, a contatto con la natura e con gli animali. Per questo mi sono messa a viaggiare per le fattorie d'Italia facendo wwoofing, cioè la contadina in cambio di vitto e alloggio. La mia ricerca interiore mi ha spinto a praticare anche altre forme di connessione umana come il free hugging e l'eye contact, esperimenti sociali che si tengono nelle piazze delle maggiori città dove ci si abbraccia e ci si guarda negli occhi con perfetti sconosciuti.

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