Perché i vegani non mangiano il miele?
I miti che riguardano la produzione di cibi di origine animale sono molti. Un esempio eclatante è quello che vede le mucche produrre latte naturalmente, senza che questo sia legato ad alcun fattore esterno (una gravidanza, la selezione genetica, l’inseminazione artificiale…). Un altro vede protagoniste le api: questi insetti sarebbero produttrici naturali di tutto il miele che consumiamo, basta lasciare che facciano “quello che devono fare” e raccogliere i risultati a fine lavoro.
In realtà, la produzione di miele è molto spesso industriale — un fatto che forse non sorprenderà molti di voi, visto che il miele è presente in quantità, per l’appunto, industriali in tutti i supermercati. E inoltre, qualsiasi sia il modo in cui viene prodotto, il miele è un prodotto animale a tutti gli effetti perciò chi segue questo stile di vita lo evita, così come il latte e le uova.

Le api producono il miele per cibarsene
Le api sono animali senzienti ed estremamente intelligenti che vivono in comunità ben strutturate, in cui ogni membro ha il proprio compito. Durante i mesi caldi producono il miele succhiando il nettare (una sostanza zuccherina) dai fiori e poi lo combinano con altre sostanze, sia da sole che con altre api una volta tornate all’alveare. Continuano poi il processo di trasformazione, lo immagazzinano in apposite celle e poi fanno in modo di far evaporare tutta l’acqua, in modo che possa conservarsi a lungo. Quando è pronto, le api lo “imbarattolano”, sigillando la cella in cui è conservato. Tutto questo, in natura, servirà per sfamarle durante l’inverno.
Quando vengono allevate per questa produzione, tuttavia, i frutti del loro lavoro finiscono nelle mani degli allevatori. Al posto del miele, viene dato loro un sostituto che è insufficiente per soddisfare i loro bisogni nutrizionali. Se questa storia vi ricorda qualcosa è perché anche ai vitellini separati dalle madri appena dopo il parto viene dato un surrogato del latte, mentre quello della loro madre viene venduto per la produzione di formaggio e latticini.
Che cosa succede alle api sfruttate per la produzione di miele?
Quando sfruttate per la produzione di miele, non è raro che le api soffrano o muoiano per la troppa stanchezza nel tentativo di produrre il miele di cui hanno bisogno; altre muoiono di fame o malnutrizione, oppure sviluppano un sistema immunitario indebolito, rendendole vulnerabili alle malattie. Inoltre, questo tipo di produzione causa loro deformazioni e stress.

Di naturale c’è ben poco quindi: i maschi vengono uccisi durante il processo di inseminazione artificiale oppure interi alveari vengono distrutti se è troppo costoso mantenerle in vita. In alcuni allevamenti si pinzano le ali delle regine per impedire loro di volare e quindi rischiare la sciamatura, un processo naturale che vede la partenza definitiva da una colonia di una regina, seguita da una parte delle api operaie, ma che per un apicoltore rappresenta una perdita e che viene quindi evitato a tutti i costi.
Perché è un problema allevare le api?
Come in molti sapranno già, le popolazioni di api e altri impollinatori sono in forte declino in tutto il mondo. Questi animali sono fondamentali per l’agricoltura e quindi la nostra stessa sopravvivenza, eppure molto poco viene fatto affinché questi animali non si estinguano. Secondo alcuni esperti, le api da miele da allevamento non fanno che esacerbare questa situazione: esse infatti sono rivali, in fatto di risorse, rispetto a quelle selvatiche (di cui abbiamo un disperato bisogno).
Inoltre, come accade per tutte le altre specie sfruttate dall’essere umano per la produzione di cibo, anche le api per la produzione di miele sono selezionate geneticamente. Questo non fa che rendere la loro specie più suscettibile alle malattie, malattie che possono poi diffondersi tra le specie selvatiche.
Scegli veg

Gli studi dicono che le api, come altri animali, potrebbero essere capaci di provare dolore. Non ne siamo ancora sicuri al 100%, ma perché rischiare quando le alternative vegetali al miele esistono e sono altrettanto buone?
Essendo il miele un dolcificante, nei dolci puoi semplicemente rimpiazarlo con lo zucchero. Altre alternative valide che ne ricordano il colore e la consistenza sono:
- Lo sciroppo d’agave, ottenuto dall’estrazione dell’amido dalla radice del bulbo di agave. Ha una consistenza meno densa del miele classico, più simile a quello millefiori. Lo trovi nei negozi biologici, in alcuni grandi supermercati e online.
- Lo sciroppo d’acero, dolcificante naturale ricavato dalla linfa dell’acero. È ricco di sali minerali e vitamine. Lo trovi in tutti i grandi supermercati, nei negozi biologici oppure online.
- Lo sciroppo di riso, ricavato dall’estrazione dell’amido del riso. Lo trovi nei supermercati biologici oppure online.
- Lo puoi realizzare tu con un’infusione di alcuni fiori (ad esempio il tarassaco) o utilizzando il succo di mela. Ecco una ricetta per realizzare il miele vegano!