Earth Day 2022: perché scegliere veg è il modo migliore per salvare la Terra
Il 22 aprile è una data importante: in 193 paesi del mondo si celebra infatti l’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra. Si tratta una giornata istituita nel 1970 per ricordare la necessità di preservare le risorse naturali della Terra, un impegno collettivo che oggi è più che mai necessario.
Da allora sono passati ben 52 anni e la situazione non è affatto migliorata. Le temperature si innalzano a ritmi decisamente più sostenuti delle decisioni dei governi e gli effetti sono sempre più tangibili. Nel 1970 la popolazione mondiale contava di poco più di 3 miliardi e mezzo di persone, ora siamo quasi 8 miliardi e a ciò consegue un impatto decisamente maggiore sul pianeta.
Con questi presupposti non possiamo pensare che le nostre scelte individuali siano irrilevanti. Abbiamo imparato a fare la raccolta differenziata, a chiudere l’acqua quando ci laviamo i denti e a utilizzare i mezzi pubblici e la bicicletta. Sono gesti importanti, ma non sufficienti. Quello di cui si parla ancora troppo poco è il potere delle nostre scelte quotidiane, specialmente a tavola.
Mangiare è un bisogno fondamentale. Lo facciamo tre volte al giorno e nel momento in cui andiamo a fare la spesa ci troviamo davanti a una scelta, che non riguarda solo quello che vogliamo cucinare, ma anche quale mercato vogliamo finanziare e quindi tenere in vita.
Produrre carne e latticini non è sostenibile

Gli animali si nutrono di vegetali e restituiscono al mondo proteine animali sotto forma di carne, latte e uova. Ma nel frattempo occupano suolo, hanno bisogno di acqua e cereali che dovranno essere coltivati per tale scopo, riempiono il terreno di deiezioni, necessitano di medicinali e antibiotici e possono essere veicolo di malattie zoonotiche. Tralasciando il discorso etico, è sufficiente questa breve analisi per renderci conto che la produzione non è sostenibile.
Consumo di suolo
Gli allevamenti intensivi sono nati per rispondere all’esigenza di un incremento della produzione di ingenti quantità di proteine animali in spazi ristretti. Non ci sarebbe infatti il suolo sufficiente sulla Terra per permettere l’alimentazione e il pascolo di oltre 70 miliardi di animali, che attualmente vengono fatti nascere allo scopo di essere allevati in tutto il mondo, esclusi i pesci. Questo però non risolve affatto il problema, perché anche se sono chiusi dentro gli allevamenti, per sfamarli quotidianamente è necessario coltivare i terreni da destinare alla produzione di cereali e mangimi. Il 77% del suolo globale viene impiegato per la produzione di cibo destinato agli animali da allevamento, ed è una delle maggiori cause di deforestazione (Global Environmental Change).
Pensiamo a quanta abbondanza di cibo potremmo avere se impiegassimo le stesse risorse per la coltivazione di cereali e proteine vegetali destinate alla nostra alimentazione.
Spreco di acqua
L’acqua è un bene prezioso che abbiamo imparato a non sprecare, ma circa 1/3 delle risorse idriche destinate al settore alimentare, viene impiegata nella produzione di derivati animali. Non solo per la coltivazione dei mangimi, ma anche per il mantenimento degli allevamenti e per lo smaltimento di tonnellate di deiezioni, che rendono poi inutilizzabili terreni e falde acquifere che circondano l’area. Per produrre un burger di manzo vengono utilizzati in media 2.350 litri d’acqua, mentre per produrre un burger di soia sono sufficienti poco più di 160 litri, appena il 7% del suo corrispettivo animale (Ecological Indicators).
Inquinamento
Gli allevamenti intensivi sono responsabili per il 18% delle emissioni di gas serra, più del settore dei trasporti (IPCC). Parliamo di gas estremamente pericolosi per la salute, come metano e protossido d’azoto. Le deiezioni di migliaia di animali che vengono rilasciate sui terreni sono ricche di ammoniaca che, combinata con altre sostanze chimiche, contribuiscono a innalzare i livelli di Pm10 nell’atmosfera, una delle maggiori cause del riscaldamento globale (Ispra).
Calcola la tua impronta ecologica

Non si può avere un impatto zero sul pianeta, ma si può fare il possibile affinché il nostro impatto diminuisca e la qualità della vita migliori. Questo significa sempliciemnte: fare delle scelte consapevoli.
Uno strumento che può aiutarci a capire e a diminuire il nostro impatto è il FootPrint Calculator, un calcolatore della nostra impronta ecologica nel mondo che mostra il consumo di suolo, di acqua e le emissioni di CO2 dei cibi che consumiamo. Conoscere le conseguenze delle nostre decisioni ci aiuterà a prendere scelte più green.
I benefici di un’alimentazione vegetale sul pianeta

Nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a contare 10 milioni di individui, avremo bisogno di salvaguardare il nostro pianeta garantendo, al contempo, un’adeguata nutrizione per tutti. Una bella sfida, se non decidiamo di cambiare le nostre abitudini alimentari.
Le proteine vegetali, in realtà estremamente importanti per il nostro organismo, sono state per anni sottovalutate per favorire invece il consumo di quelle animali. Questo nonostante la comunità scientifica da anni faccia presente che il consumo è eccessivo. Non ci stupisce quindi pensare che il consumo pro capite di legumi in Italia sia di appena 50 g alla settimana, a differenza delle proteine animali che sono invece di 800 g.
Negli ultimi anni si sono accesi numerosi dibattiti sull’argomento e sempre più persone hanno preso la decisione di diminuire il consumo di derivati animali. Così sono arrivati sul mercato tantissimi alimenti vegetali, anche quelli dal sapore simile a quello della carne e dei latticini, ma con un impatto minore sul pianeta. È questa la direzione che dobbiamo prendere se vogliamo davvero lasciare un ambiente pulito alle nuove generazioni. Su IoScelgoVeg puoi trovare centinaia di ricette vegetali buone, semplici e alla portata di tutti. Provale anche tu e festeggia la Giornata della Terra con noi.