La storia di Craig Whitney, da lavoratore in un macello a vegan
Ricordate la storia di Chris, il cacciatore diventato vegan? O quella di Brian, ex macellaio diventato vegan anche lui? Oggi ve ne racconteremo un’altra, per molti versi simile, quella di Craig Whitney.
Craig Whitney è nato in Australia in una famiglia che allevava animali da diverse generazioni. Sin da piccolo era abituato a vedere scene che negli allevamenti sono la norma: la marchiatura dei bovini, la castrazione, la decornazione, fino alla macellazione. Tutto questo era per lui la normalità. Quando compie 19 anni, alcuni suoi amici gli propongono di andare a lavorare in un mattatoio nello stato del New South Wales (lo stesso in cui si trova Sydney) e lui accetta.
In quel periodo aveva bisogno di un impiego. “Il mio primo lavoro è stato lavorare come “floor boy” sul piano del macello dove venivano uccisi gli animali”. Un ruolo che oltre ad essere molto stressante e traumatico, è anche ad alto rischio per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. “Ho passato la maggior parte del tempo a schivare i corpi mentre cercavo di pulire il pavimento da tutto il sangue. Le mucche uccise pochi secondi prima avevano le zampe posteriori incatenate e la gola tagliata. Si muovevano abbastanza rapidamente sulla catena di montaggio verso di me”, racconta.
Craig ricorda i ritmi di lavoro serrati e i rischi per la salute: “Ci sono sempre stati incidenti nel macello dove ho lavorato, molte volte ho quasi perso le dita. Con gli addetti che usano le seghe ci dicevamo contati sempre le dita’”. Una volta, spiega, ha visto un suo collega perdere l’intera mano, nonostante stesse seguendo le pratiche standard dell’industria. Secondo Craig i macelli australiani sono sempre alla ricerca di lavoro, perché in pochi rimangono a lungo, il lavoro è troppo duro e traumatico.
Per questo motivo molti suoi colleghi erano persone che non avevano molte altre opportunità lavorative: “Il 70% dei miei compagni di lavoro erano migranti e molti avevano famiglie che desideravano una vita migliore in Australia. Dopo aver lavorato per quattro anni al macello, lasciavano il lavoro perché a quel punto avevano guadagnato la cittadinanza australiana”.
Nel 2013, dopo aver passato un periodo molto difficile tra dipendenze di droga e alcol per riuscire a sopportare il lavoro al macello, Craig si licenzia. Nel 2018, dopo aver avuto un esaurimento nervoso e aver sofferto di PTSD (disturbo da stress post traumatico), diventa vegano. “Le persone non ne parlano pubblicamente. Trovano un altro lavoro e lasciano l’industria e questa è la fine. Mi ci è voluto un po’ per farmi avanti e parlare”, racconta.
La sua vita è cambiata quando ha incontrato alcuni attivisti per i diritti degli animali, per questo il suo consiglio è: “Se conosci qualcuno che lavora nel settore incoraggialo a parlare e a cercare aiuto. Il modo migliore per aiutare i lavoratori dei macelli è smettere di sostenere le industrie che sfruttano gli animali tagliando carne, uova e latticini”.