10 domande che ti stai sicuramente facendo se vuoi scegliere veg
Se stai pensando di diventare vegan, avrai sicuramente molte domande — ti capiamo benissimo, ci siamo passati tutti! Per questo abbiamo deciso di raccogliere e rispondere ad alcuni dei dubbi più frequenti.
1. Un’alimentazione vegan ha controindicazioni?
No, anzi! Un’alimentazione vegana ben pianificata apporta molti benefici alla salute ed è adatta a tutti gli stadi della vita, inclusi la gravidanza e lo svezzamento. Lo dice la Academy of Nutrition and Dietetics, la più grande associazione dei professionisti dell’alimentazione al mondo, ma anche la SINU, la Società Italiana di Nutrizione Umana. Come afferma la dottoressa Silivia Goggi, «l’alimentazione a base vegetale è il metodo più efficace di cui disponiamo per la prevenzione e il trattamento delle patologie cronico-degenerative. Ogni pasto è un’occasione per scegliere di rimanere in salute!».
2. Se l’alimentazione vegan è equilibrata, perché ho bisogno della B12?
Partiamo da un assunto importante: gli animali non producono nutrienti, li immagazzinano soltanto, prendendoli proprio dalle piante! Tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno sono infatti presenti nei vegetali, tranne la B12 che è l’unica vitamina di cui è carente qualsiasi alimentazione, non solo quella vegana. La vitamina B12 non viene prodotta dagli animali, ma da alcuni batteri presenti sul terreno, che gli animali che vivono all’aperto possono mangiare. Non avviene lo stesso per quelli rinchiusi dentro gli allevamenti intensivi, che assumono la vitamina addizionata ai mangimi, insieme ad altri farmaci e antibiotici. I vegani assumono direttamente un integratore di B12 che si può assumere quotidianamente, o due volte a settimana, a seconda del dosaggio.

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3. Perché vegano e non vegetariano?
Purtroppo non molti sanno che anche le mucche e le galline allevate per la produzione di latte e uova vengono uccise dall’industria della carne. È comprensibile pensare che per evitare l’uccisione degli animali sia sufficiente eliminare la carne dalla propria alimentazione, ma purtroppo non basta. Negli allevamenti, le mucche e le galline vengono sottoposte a dei ritmi insostenibili che le fa ammalare precocemente. Dopo una breve vita di sfruttamento e sofferenza, non appena diventano meno produttive, vengono mandate al macello e la loro carne venduta a basso prezzo.
4. Mi piacciono troppo la carne, il formaggio e le uova. E se non ce la facessi?
Lo abbiamo pensato tutti prima di diventare vegani, eppure eccoci qua! Il numero di vegani in costante crescita in tutto il mondo è la prova che si può fare a meno di sapori a cui siamo stati abituati sin dall’infanzia. Infatti, molti dei sapori che noi riconduciamo alla carne e ai derivati sono dati dagli aromi che vengono utilizzati per insaporirli. Inserendo gli stessi aromi nelle alternative vegetali si ottengono piatti che ricordano tantissimo la carne, ma provengono da una filiera etica.
Inoltre, come avrai già visto, gli scaffali dei supermercati sono ormai pieni di alternative vegane e il sapore di alcune di esse ricordano talmente tanto l’originale da non riuscire a distinguerli. Esistono alternative per ogni prodotto, dagli affettati ai formaggi, dalle bistecche ai filetti di pesce: non dovrai modificare niente nei tuoi piatti, ma solo sostituire. Ricorda che essere vegani non vuol dire sacrificare qualcosa, ma aggiungere alla propria alimentazione cibi nuovi che sono buonissimi e che ci fanno anche un gran bene!

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5. E se scegliessi solo carne e uova BIO?
I benefici del consumo di carne e uova biologiche è parziale e molto limitato. Gli allevamenti biologici e all’aperto sono rari rispetto a quelli intensivi, inoltre anche se è vero che le condizioni degli animali al loro interno sono migliori, la vita di quegli animali culmina necessariamente con una morte prematura e indesiderata. I vegani pensano che gli animali non sono oggetti a nostra disposizione, ma soggetti con bisogni e desideri propri. Sfruttarli per tutta la loro vita e infine ucciderli per poter mangiare un pasto che dura pochi minuti non può essere eticamente accettabile.
6. Mangiare vegano non mi costerà troppo?
Assolutamente no! Alla base dell’alimentazione vegana ci sono cereali, verdura e frutta, gli alimenti più economici che si possono trovare in circolazione. Una lattina di fagioli costa sicuramente molto meno di una bistecca o di un pezzo di formaggio, non trovi? Per quanto riguarda i sostituti dei prodotti animali invece, questi alimenti dovrebbero essere l’eccezione e non la regola, come tutti i prodotti confezionati — vegani o meno. Ricorda poi che i prezzi di questi prodotti rispondono alla legge della domanda e dell’offerta, perciò, pur essendo già ora poco superiori a quelli tradizionali, sono destinati a scendere con l’aumento della domanda.
7. Ci sono problemi più grandi, perché dovrei preoccuparmi degli animali?
Difendere gli animali non significa ignorare altre tematiche. Solitamente, le persone che si occupano della difesa degli animali sono persone sensibili ed empatiche, pronte a schierarsi a fianco di tutti coloro che subiscono discriminazioni. Molte delle persone vegane sono infatti anche ambientaliste, femministe, antirazziste e riconoscono il valore di tutte le lotte. Essere Animali in particolare si impegna ogni giorno a diffondere una cultura basata sul rispetto delle libertà di ogni individuo umano e non umano. Una cultura capace di trovare forme di convivenza non conflittuali, non più fondate sullo sfruttamento, ma sull’utilizzo razionale delle risorse naturali nell’interesse delle generazioni presenti e future.
8. Come faccio a mangiare fuori casa se sono vegano?
Esistono molti ristoranti esclusivamente vegani o vegetariani, ma non è così difficile trovare alternative vegane anche in ristoranti molto tradizionali. Piatti della tradizione italiana vegani sono penne all’arrabbiata, pizza marinara (a cui puoi aggiungere delle verdure), ma anche piatti regionali come la ribollita toscana, la farinata genovese, la caponata, polenta e funghi, i fagioli all’uccelletto e tanto altro.
Se sei stato invitato a cena in un ristorante non specializzato e temi che ti venga proposta una semplice pasta al pomodoro e delle verdure grigliate, la cosa migliore è quella di informare i ristoratori il giorno prima per permettere loro di organizzarsi. La maggior parte di essi saranno disponibili a realizzare un menù per te, in base anche alle loro conoscenze. Se poi sei a corto di idee puoi fare loro delle proposte! Saranno lieti di accontentarti e chissà, magari inseriranno i piatti che tu hai proposto nel menù.
Se invece sei in viaggio o vuoi scoprire quali ristoranti offrono piatti vegani in una particolare città o regione, puoi utilizzare la sezione Dove mangiare veg del nostro sito.

9. Che cosa penseranno la mia famiglia e i miei amici?
Purtroppo, non tutti riescono ancora a capire perché una persona decida di diventare vegana. La reazione tipica è di chiusura o di preoccupazione, atteggiamenti che sono spesso dettati dalla poca conoscenza di un argomento. Attorno al veganesimo esistono molti pregiudizi, perciò il nostro consiglio è di spiegare la tua scelta con apertura, calma e pazienza. Vedrai che con il tempo anche i più testardi capiranno e potranno vedere, anche grazie a te, che questa è la scelta migliore da fare per gli animali, il Pianeta e la propria salute. L’importante è non imporre il proprio punto di vista con arroganza e presunzione, alla fine anche noi abbiamo mangiato carne e derivati per lungo tempo, giusto?
10. Quando vai al supermercato, l’animale è già morto, tanto vale mangiarlo, no?
Il supermercato offre ciò che i consumatori richiedono, perché l’interesse è solo uno: il guadagno. Perciò, se un prodotto non viene acquistato, verrà presto sostituito con alternative più richieste. Il potere dei consumatori è grande ed è soprattutto questo a stabilire le leggi del mercato. Ne è un forte esempio la vertiginosa crescita delle alternative vegetali che adesso riempiono intere corsie dei supermercati, impensabile fino a 10 anni fa. Quindi se nessuno di noi acquistasse la carne che trova al supermercato o non la ordinasse al ristorante, il numero degli animali allevati diminuirebbe fino a scomparire.
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